domenica 30 ottobre 2016

Ecco come si registra la magnitudo di un terremoto

Sequenza sismica in Italia centrale: nuovo evento di magnitudo 6.5 il 30 ottobre 2016, ore 07:40 (Immagine: INGV)
Sequenza sismica in Italia centrale: nuovo evento di magnitudo 6.5 il 30 ottobre 2016, ore 07:40 (Immagine: INGV)

Anche nel caso della recente scossa che ha colpito di nuovo il Centro Italia arrivano informazioni diverse circa la magnitudo. Abbiamo chiestoGianluca Valensise, responsabile dell’Ufficio di presidenza Relazioni scientifiche istituzionali (Ursi) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) come viene registrata l’energia liberata dagli eventi sismici e perché i media riportano magnitudo diverse: “un terremoto si misura con registrazioni strumentali, il valore che si ottiene dipende dalle stazioni sismiche sul territorio che trasmettono i sismogrammi alla centrale“.

I sismogrammi, ovvero i grafici creati dai sismografi, registrano in modo indipendente le oscillazioni ed è ovvio che quelli più vicini all’epicentro del terremoto forniscono risultati diversi da quelli più lontani.

Alle 10:00 di oggi l’Ingv ha comunque confermato che la magnitudo del terremoto è stata di 6,5.

Una volta ricevute le informazioni calcoliamo un valore medio che dobbiamo comunicare immediatamente alla Protezione civile, perché in pochi minuti deve decidere se intervenire o meno“, continua Valensise: “Le onde sismiche che utilizziamo per valutare la magnitudo vengono rilevate per alcuni minuti dai sismografi prima di completare un sismogramma. Per questo motivo, con il passare del tempo, la stima iniziale viene raffinata con i valori che derivano dalle analisi e che valutano i sismogrammi in tutta la loro interezza. Ci troviamo un po’ tra l’incudine e il martello, spesso costretti a correggere i valori che noi stessi abbiamo annunciato“.

Qui sono schematizzati i tempi del processo di localizzazione di un evento sismico, parallelamente ai tempi con cui l’Ingv informa il Dipartimento della Protezione Civile per terremoti di magnitudo ML 2.5 (Immagine: Ingv)
Qui sono schematizzati i tempi del processo di localizzazione di un evento sismico, parallelamente ai tempi con cui l’Ingv informa il dipartimento della Protezione civile per terremoti di magnitudo ML 2.5 (Immagine: Ingv)

I dati rilasciati dai media in primissima battuta vanno quindi presi con le pinze, anche perché l’energia emessa da un evento sismico raddoppia ogni 0,2 punti di magnitudo. Per avere una misurazione più precisa occorre attendere un numero di minuti che varia anche in base alla durata delle scosse.

Richter o Mercalli
I sismografi rilevano l’ampiezza delle oscillazioni del suolo, misurando l’energia sprigionata dal sisma. Questa la considerazione alla base della scala Richter che si misura in magnitudo, dove 0 equivale a un evento sismico percepito solo dagli strumenti e 10 alla totale distruzione, una magnitudo – questa – puramente teorica.

La scala Mercalli, meno oggettiva, si basa sugli effetti visibili dopo un terremoto, i quali vengono espressi con una scala in numeri romani che va da I (effetti impercettibili) a X (devastazione).

Due diversi metodi di misurazione
Sono due le scale di misurazione adottate. La prima è la magnitudo Richter, detta anche magnitudo locale (Ml) mentre l’altra è la magnitudo di momento sismico (Mw), introdotta successivamente dal sismologo giapponese Hiroo Kanamori. La prima, utilizzata tra gli altri anche dall’Ingv, è applicabile con maggiore affidabilità agli eventi sismici rilevati da stazioni in un raggio di 600 chilometri. La magnitudo momento sfrutta invece tutte le frequenze emesse da un evento sismico, comprese quelle che si registrano a distanze maggiori. Risulta più utile per i terremoti più forti di quelli che di norma si verificano alle nostre latitudini e viene usata dallo United States Geological Survey (Usgs). Anche questi diversi metodi contribuiscono a creare differenze tra le magnitudo pubblicate in prima battuta dai media.

La bufala dello Stato che non paga
Si tratta di una bufala, continua Valensise: “mescola la magnitudo che è una stima oggettiva, con l’intensità che è una stima locale. Quella del sesto grado di intensità è stata decisa dopo il terremoto dell’Aquila e riguardava solo quell’episodio. In ogni caso niente a che vedere con la magnitudo“.

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Fonte: http://www.wired.it/attualita/ambiente/2016/10/30/magnitudo-registra-terremoto/

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