domenica 6 novembre 2016

Ebola, il virus sta diventando sempre più pericoloso

Ebola
(Immagine: Handout/Getty Images)

Circa 28mila persone infette e 11mila morti. Sono questi i numeri dell’epidemia di ebola che a partire dal 2013 ha colpito Liberia, Sierra Leone e  Guinea, e allarmato gli epidemiologi di tutto il mondo. Prima di allora, però, la diffusione del virus non aveva mai contagiato più di 600 persone. Cosa gli ha permesso quindi di diffondersi così rapidamente? E soprattutto, potrebbe accadere di nuovo? Se lo sono chiesti due team di ricercatori, guidati da Jeremy Luban dell’Università del Massachusetts, e Jonathan Ball dell’Università di Nottingham, che in contemporanea hanno pubblicato due articoli su Cell  (qui e qui) in cui raccontano l’evoluzione della malattia da virus ebola (Evd) nel corso dell’ultima epidemia scoppiata in Africa. La risposta è univoca: una singola mutazione, chiamata A82V, ha aumentato la trasmissibilità del virus da un essere umano all’altro, rendendolo più adatto a diffondersi nella nostra specie che negli ospiti da cui proveniva, i pipistrelli della frutta (famiglia Pteropodidae).

La più grande differenza che abbiamo notato nel nostro studio è che durante l’epidemia il virus è stato in grado di infettare un numero di cellule quattro volte superiore rispetto ai casi precedenti” racconta Luban. “E visto che si parla di un virus in grado di uccidere questo numero può essere considerato davvero preoccupante”. Quando la Evd apparve in Africa nel 2013, inoltre, si diffuse più rapidamente di qualsiasi precedente epidemia di ebola, toccando in poco tempo diversi paesi dell’Africa occidentale. Parte di questo fenomeno era dovuto al tipo di città colpite, per lo più baraccopoli ad alta densità abitativa e con strutture sanitarie e di contenimento del virus inadeguate. Ma un team di biologi computazionali dell’Università di Harvard aveva notato qualcos’altro: il virus stava mutando.

Non è un fatto sorprendente. I virus si comportano così, specialmente nelle prime fasi in cui cominciano a diffondersi” afferma Luban. “Quello che preoccupava noi ricercatori che vedevamo la mutazione in atto era se il virus in questo modo stava diventando ancora più trasmissibile, più pericoloso e più letale di prima”. Senza dubbio la mutazione sembrava legata a una maggiore trasmissibilità visto che era apparsa in contemporanea con il diffondersi dell’epidemia, dai circa 100 casi in Guinea, alle migliaia di individui infetti che seguirono di lì a poco nei paesi circostanti. “Dopo aver analizzato 200 campioni di dna, raccolti da individui colpiti dal virus ebola durante l’ultima epidemia, abbiamo scoperto che la mutazione aveva reso il virus anche più pericoloso e letale” afferma Luban. Il virus A82V ha infatti una mutazione di una proteina di superficie che incrementa le sue capacità di legarsi alle cellule, e quindi di infettarle. Non a caso le persone con A82V presentano una quantità maggiore di virus nel loro sangue, e un tasso di mortalità tre volte più alto rispetto a chi è infetto dal virus privo di questa mutazione.

La buona notizia è che la mutazione A82V sembra essere scomparsa quando è finita l’epidemia. “Da quello che sappiamo ormai in Africa non c’è più un caso di Evd da mesi e il virus mutante ha smesso di circolare” dichiara Vincent Racaniello, virologo della Columbia che non è stato coinvolto negli studi. Sembra infatti che la mutazione che ha permesso al virus di circolare più rapidamente tra gli esseri umani abbia però influito sulla sua capacità di infettare le cellule degli ospiti naturali. Quindi è improbabile che il virus mutato si nasconda ancora tra i pipistrelli, o in altri animali, minacciando di far scoppiare un’altra epidemia. Ma visto che A82V ha reso il virus più trasmissibile e pericoloso la stessa cosa potrebbe accadere di nuovo anche con mutazioni simili o dagli effetti simili. Secondo gli autori dello studio l’obiettivo più importante è cercare di bloccare la diffusione di qualsiasi epidemia di ebola nel modo più rapido possibile, perché nonostante siano stati sviluppati dei vaccini efficaci, il virus può mutare in modi che non possono essere ancora previsti.

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Fonte: http://www.wired.it/scienza/medicina/2016/11/04/virus-ebola-pericoloso/

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