lunedì 14 novembre 2016

Intervista alla scrittrice Marina Nunziato

Marina Nunziato è abruzzese. Scrive poesie, favole abbinate a ricette di cucina per bambini e romanzi. Nel 2014 è uscito, per Falzea Editore, il suo romanzo d’esordio, “Con tutto il cuore che mi è rimasto”, a cui è seguito, nel 2016, “Nel mio cuore un milione di stelle”.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’autrice, per parlare dei suoi lavori…

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Ciao Marina, grazie per aver accettato questa intervista.

Iniziamo parlando del tuo nuovo libro, dall’evocativo titolo “Nel mio cuore un milione di stelle”. Come hai avuto l’idea? Pura suggestione oppure c’è qualcosa di vero?

Grazie a te per avermi contattata e ai lettori che leggeranno questa intervista. Rispondo sinceramente: nel mio cuore c’è un cielo infinito dove brillano milioni di stelle che nascono dal battito di ogni cuore puro che pulsa sulla Terra – e credimi, ce ne sono tanti.

Un libro che racchiude tante storie, unito da una sorta di filo conduttore alla tua opera precedente, uscita sempre per Falzea Editore nel 2014, “Con tutto il cuore che mi è rimasto”. Il personaggio di Laura è infatti presente in entrambi.

Laura è la mia musa ispiratrice, colei che ha cambiato la mia vita e ridisegnato il mio percorso interiore. Dal momento che l’ho persa ho compreso che se non viviamo la morte come una fine irreparabile, il dolore può trasformarsi in un’energia che ci spinge alla ricerca della verità e allo stesso tempo ci costringe a recuperare i valori dimenticati a causa della fretta con cui siamo costretti a vivere.

Cosa rappresenta la scrittura per te?

La scrittura mi attraversa, e più che una sorella è un senso aggiuntivo di cui sono dotata. È una parte di me, nata con me e che mi sopravviverà. Questo accade a tutti quelli che sanno rispettare il proprio talento. E ricordiamoci che tutti nasciamo con un talento, nessuno escluso, bisogna solo individuarlo e averne cura.

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Cosa significa scrivere, oggi?

Non è facile scrivere oggi, perché ci sono delle lobby ben consolidate che gestiscono l’editoria e a meno che non se ne faccia parte è molto difficile farsi conoscere dal grande pubblico. Questo però non deve far disperare o portare a darsi per vinti perché se si ama davvero la scrittura è impossibile fermarsi.

I tuoi progetti letterari per il futuro?

Proprio in questi giorni sto correggendo il mio quarto romanzo e devo ringraziare pubblicamente la fonte inesauribile dei miei racconti, una fonte da cui non sapevo nemmeno di attingere, perché distratta dalla fretta che, come dicevo prima, consuma il nostro tempo. Sono i vecchi e gli anziani la mia fonte meravigliosa, persone dolcissime che mi hanno regalato a piene mani le loro storie, le loro lacrime e i loro sorrisi. A loro va la mia gratitudine e il mio immenso amore. Una buona società si vede da come si prende cura dei suoi vecchi.

Quanto è social Marina Nunziata? Dove possiamo seguirti?

Sono abbastanza social e chi vuole può seguirmi su Facebook, sia sulla pagina del romanzo “Con tutto il cuore che mi è rimasto” che sul mio profilo privato. Da un po’ di tempo sono anche su Twitter.

Marina, prima di salutarci, c’è qualcos’altro che vorresti dire ai nostri lettori?

Il messaggio che voglio dare a tutti i lettori è di non lasciarsi governare dalla fretta e di ascoltare di più il cuore, anche quando fa male, perché è lì che alberga la nostra coscienza. Grazie a tutti.





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La ragazza del treno, Paula Hawkins

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel? Nelle mani sapienti di Paula Hawkins, il lettore viene travolto da una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama che rendono questo romanzo un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile.

La ragazza del treno

Che cosa rende un romanzo IL romanzo dell’estate? Anche questa volta, davanti al clamoroso successo riscosso dal libro di Paula Hawkins – acclamato come una rivelazione negli States e quindi attesissimo anche da noi in Italia – mi sono trovata a chiedermelo.

Non è che “La ragazza del treno” sia un brutto romanzo, intendiamoci, però, un po’ come mi era successo due anni fa con un’altra rivelazione estiva, “La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker, leggendolo non ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a chissà quale capolavoro, ma più semplicemente a un libro come ce ne sono tanti, a un libro come ne escono, passando più o meno sotto silenzio, quasi tutti i giorni.

La mia risposta alla domanda iniziale, quindi? Le magie e le meraviglie che riescono a fare il marketing e una campagna pubblicitaria e mediatica ad hoc.

Fatta questa premessa, e spostandoci a parlare del protagonista vero del pezzo, ho trovato la prima parte del romanzo alquanto pesante – il diario di un’alcolizzata di provincia, più che altro. Le cose migliorano col proseguo della storia, e anche con l’entrata in gioco, come voci narranti, di altri personaggi. Alla fine la trama risulta intrigante, si avverte il brivido dovuto all’incertezza, la fatica di Rachel di capire cosa sia successo davvero. Avendo io finito di leggere “La ragazza del treno” in piena notte – il caldo, per una volta, non è stato poi così deleterio – posso dire di aver anche provato un pizzico di paura.

L’intreccio di punti di vista differenti è funzionale alla buona riuscita del thriller. Perché, diciamocelo, secondo il mio modesto parere Rachel da sola non so se avrebbe sortito lo stesso effetto.

Non vorrei passare per insensibile, ma non posso trattenermi: io la protagonista di questo libro, per quanto disperata, sfortunata, malconcia sia, proprio non sono riuscita a mandarla giù! Rachel è una donna che ha perso tutto – il marito, la casa, il lavoro – e non riesce a rimettersi in carreggiata. Ma Rachel è soprattutto una bugiarda, un’alcolizzata, una che nemmeno ci prova. Il suo passato prossimo non è stato semplice – essere lasciata per un’altra, non potere avere figli e vedere quella che ha preso il tuo posto avere tutto ciò che tu non puoi avere. Però ci sono molti modi per reagire. E Rachel reagisce nel peggiore di tutti.

Rachel non è una bella persona, punto. Poi il fatto che le capitino brutte cose e disavventure assortite per certi versi ci spinge a essere indulgenti, ma Rachel non è una bella persona. Lo si constata a ogni pagina, vedendo come tratta la coinquilina, scoprendo come ha trattato le persone in passato. Ma soprattutto leggendo direttamente nella sua mente e nei suoi pensieri (esperienza davvero estenuante, soprattutto all’inizio).

Tra sparizioni, probabili colpevoli, amanti e intrecci familiari, lo stile della Hawkins è capace di tenere il lettore col fiato sospeso.

Il filo rosso che unisce tutti i personaggi (estremamente diversi tra loro, almeno a un primo sguardo superficiale), quello che fa sì che la storia non finisca per essere troppo dispersiva, e anche una specie di morale, se se ne vuole vedere una? L’apparenza, molto spesso, inganna. Le persone che vediamo nella vita di tutti i giorni possono sembrarci perfette, osservate da una certa distanza di sicurezza, ma ci sono davvero pochissimi armadi – se ce ne sono – che non nascondono degli scheletri.

E nonostante questo, nonostante il fatto che vivere esperienze difficili dovrebbero farci sentire più vicini, creare una sorta di legame, la bontà non è insita nella natura umana. Da Rachel, in piena crisi esistenziale, ci si potrebbe aspettare un po’ di empatia nei confronti di Megan, quando la vita perfetta della donna inizia a sgretolarsi e a rivelare i suoi punti oscuri. Invece Rachel è la prima a puntare il dito, a mostrarsi disgustata per l’amante, tutt’altro che comprensiva per le scelte del passato dell’altra donna. Vedere la pagliuzza negli occhi altrui è più semplice che notare la trave nel proprio, non c’è niente da fare.

Per questo, dietro il thriller e la caccia al colpevole, nella “Ragazza del treno” si può vedere anche un ritratto, tutt’altro che lusinghiero, degli aspetti più inumani, tristi ma purtroppo veri della nostra società, che amiamo definire moderna e progressista.


 

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I FILM TV DELLA SETTIMANA | Uno sguardo sul cinema dal divano di casa

di Daniela Caramelli

 

Quattro proposte per quattro serate all’insegna del grande cinema, tra storie di coraggio e indipendenza femminile e pellicole che evidenziano la brutalità e immoralità dell’essere umano.

Torna l’appuntamento con “I film tv della settimana – Il cinema visto dal divano di casa”, la rubrica che ogni sette giorni passa in rassegna la programmazione televisiva dal lunedì alla domenica per proporvi poi le pellicole e gli sceneggiati più interessanti.

Buona visione!

 

Lunedì 14 Novembre | Iris | 21.00 |

ELIZABETH – THE GOLDEN AGE

di Shekhar Kapur. Con Cate Blanchett, Clive Owen – Drammatico, 114′, 2007

Elizabeth, The golden age, Cate Blanchett

Rigido. Epico. Orgoglioso.

Europa, XVI secolo. Elisabetta I si trova a dover fronteggiare la minaccia di Filippo II di Spagna, determinato a riportare il Cattolicesimo in Inghilterra. Oltre alle preoccupazioni di politica estera, la regina protestante deve fare i conti con il problema della successione al trono, dal momento che ha mantenuto fede al suo impegno di castità e quindi non ha eredi. A prendere il potere potrebbe essere la cugina cattolica Maria Stuarda, regina di Scozia, sostenuta da Filippo e dall’Inquisizione. Mentre Elisabetta si prepara alla guerra, arriva a corte l’avventuriero Sir Walter Raleigh, che riesce a far vacillare tutte le certezze della regina. “Elizabeth – The golden age” è un film che non va visto in senso storico, date le tante inesattezze, ma come forte romanzo al femminile. Oscar per i costumi.

 

Martedì 15 Novembre | Rete 4 | 21.15 |

JANE EYRE

di Franco Zeffirelli. Con Charlotte Gainsbourg, William Hurt – Drammatico, 110′, 1995

Jane Eyre, Charlotte Gainsbourg

Indipendente. Mite. Romantico.

Inghilterra di fine Ottocento. Jane è un’orfana cresciuta in un tetro e rigido collegio. Diplomatasi col titolo di istitutrice, si trasferisce a Thomfield Hall, dove si occupa dell’istruzione della piccola Adele. Conosce così il tutore della bambina e proprietario della tenuta, Edward Rochester. Tra i due nasce l’amore, ma il giorno delle nozze emergerà un mistero legato all’uomo che porterà i due ad allontanarsi. “Jane Eyre” è tratto dall’omonimo romanzo di Charlotte Brontë a cui rimane fedele, soprattutto nel presentare il carattere della protagonista, che viene posta davanti al bivio tra sentimento e ragione. La dolcezza del finale è data proprio dalla scelta di Jane, che fa coincidere amore e razionalità.

 

Mercoledì 16 Novembre | Rai Movie | 21.20 | Prima tv |

LO SCIACALLO – THE NIGHTCRAWLER

di Dan Gilroy. Con Jake Gyllenhaal, Rene Russo – Thriller, 117′, 2014

Lo sciacallo, The nightcrawler, Jake Gyllenhaal

Sadico. Ammaliante. Corruttibile.

Los Angeles dei giorni nostri. Louis è un giovane che vive di piccoli furti. Un giorno assiste a un incidente stradale e capisce che può fare soldi filmando scene cruente e vendendole poi ai network televisivi. Nella scalata al successo diventa sempre più abile, ma anche sempre più spietato, fino a intralciare delle indagini di polizia. Ne “Lo sciacallo” sembra non esistere morale. Il personaggio principale – prodotto della società moderna? – viene presentato per quello che è, senza condannare le sue azioni e senza necessità di un finale “giusto”. Rimane l’amara considerazione dello spettatore: dove siamo disposti ad arrivare per raggiungere ricchezza e popolarità?

 

Giovedì 17 Novembre | Iris | 21.00 |

GLI SPIETATI

di Clint Eastwood. Con Morgan Freeman, Clint Eastwood – Western, 122′, 1992

Gli spietati, Morgan Freeman, Clint Eastwood

Feroce. Violento. Immorale.

Wyoming, fine Ottocento. Una prostituta viene sfregiata da un cowboy, mentre un suo amico cerca di fermarlo senza riuscirci. Lo sceriffo si rifiuta di arrestare i due e stabilisce il risarcimento nella donazione di cinque cavalli al gestore del bordello. Le altre donne, stanche dei soprusi, raccolgono i propri risparmi per mettere una taglia di mille dollari sulla testa dei colpevoli. Diversi pistoleri si mettono sulle tracce dei due uomini. Ma oltre che con la loro coscienza devono scontrarsi con lo sceriffo, che vuole far rispettare fermamente le sue decisioni. Il titolo sarebbe sufficiente da solo a spiegare il fulcro del film. “Gli spietati”, infatti, è un racconto brutale dove si crede venga fatta giustizia ma in realtà si rimane immobili davanti alla totale assenza di legge.





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domenica 13 novembre 2016

Leggere ovunque: il progetto Instagram di Jakub Pavlovsky

Avete presente quel desiderio irrazionale di mollare tutto e leggere? Di leggere ovunque, in qualunque situazione, poco importa cosa vi succede intorno? Be’ una volta cresciuti il tempo per farlo, purtroppo, si riduce e così ci troviamo spesso costretti a incastrare la lettura tra un’attività e l’altra – durante gli spostamenti verso lavoro/scuola/casa, ad esempio -, a ricorrere agli audio-libri per avere le mani libere, oppure ad agognare l’ora di andare a letto, per potersi godere qualche attimo di relax.

Per ovviare a questo problema, e incoraggiare le persone “a prendersi del tempo per leggere, ovunque e sempre” stando al suo motto, Jakub Pavlovsky ha avuto l’idea di creare un progetto Instagram dall’iconico nome Book’s Calling. Nelle immagini possiamo vedere il giovane, libro tra le mani, nelle più diverse ambientazioni: a gambe incrociate sul marciapiedi, a terra in un treno, e via dicendo. Il tutto nella città di Praga, dove Jakub vive, e negli immediati dintorni.

“Spero che le mie foto possano ispirare il prossimo e spingerlo ad aprire un libro, a leggere, a fare più spesso un giro nelle biblioteche” si legge sul suo sito internet (interamente in lingua ceca). Per adesso, Pavlovsky è riuscito grazie al suo progetto a sostenere alcune comunità locali, donando ovviamente libri.

Pronti a dare un’occhiata ad alcune delle foto più suggestive?

Read. You will find gold. | #bookscalling 📖

Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

 

Be awesome! Be a book nut! – Dr. Seuss | If you could recommend any book, which would it be? | #bookscalling 📖 Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

Happy World Book Day! Enjoy your favourite book today 😊🏼️ | #bookscalling 📖 Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

Easter is meant to be a symbol of hope, renewal, and new life. – Janine di Giovanni | #bookscalling 📖

Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

Life is about making an impact, not making an income. – Kevin Kruse | #bookscalling 📖 Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

I guess there are never enough books. – John Steinbeck | #bookscalling 📖

Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

Only the very weak-minded refuse to be influenced by literature and poetry. – Cassandra Clare | #bookscalling 📖 Una foto pubblicata da BOOK’S CALLING (@bookscalling) in data:

 

Cosa ne pensate di questo progetto? Di certo è un modo originale per parlare e far parlare di libri e lettura. Se volete partecipare, potete usare l’hashtag #bookscalling per condividere sui social le vostre foto dei posti più incredibili dove leggere. Buon divertimento!  


 

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10 modi per leggere più libri nella vita di tutti i giorni

Che leggere faccia bene alla salute, e all’intelletto, è stato dimostrato in lungo e in largo (leggi il pezzo sul perché la lettura allunga la vita).

Le persone di successo, inoltre, dimostrano spesso di avere un forte legame con il mondo letterario: l’attrice Emma Watson ha il suo club del libro; Bill Gates ha dichiarato di leggere almeno 50 libri l’anno, mentre di Agatha Christie si racconta che arrivasse addirittura a quota 200.

libri, leggere, lettrice

Eppure trovare il tempo per dedicarsi alla lettura nella vita di tutti i giorni non è semplice come vorremmo far credere.

La buona notizia è che non dobbiamo necessariamente aspettare l’estate o i periodi di vacanza, per immergerci nella lettura. Esistono infatti diversi modi per rendere questa passione parte integrante della nostra routine quotidiana. Non ci credete? Ve ne proponiamo, riprendendo un pezzo di Bustle, 10.

 

1. UN’ORA PER LA LETTURA

Per andare in palestra, uscire con gli amici, fare le visite di routine vi appuntate l’impegno sull’agenda, quindi perché non farlo anche per la lettura? Quando un appuntamento è segnato in calendario ci sono molte più possibilità che riusciate a dedicargli del tempo, perché lo avete inserito nella vostra routine. Rendere la lettura parte del vostro tran tran quotidiano è il modo migliore per leggere di più, per leggere con regolarità.

2. LEGGERE SULLO SMARTPHONE

Quanto tempo passate con in mano il vostro smartphone, a controllare la mail, gli aggiornamenti degli amici sui social, questo o quel sito? Invece di navigare tra le foto dei contatti, scaricate un libro sul cellulare e usate il device per leggere. Ci sono decine di app che servono alla scopo, gratuite o a pagamento.

3. ASCOLTARE AUDIO-BOOK…

Mentre state guidando, in treno, al supermercato, in palestra – ci sono decine di situazioni in cui ascoltare un audio-book vi permetterà di essere multitasking. Se vi manca fisicamente il tempo per sedervi tranquilli e leggere, di certo ne avrete per fare varie attività e ascoltare.

audiobook

4. … OPPURE PODCAST SUI LIBRI

Ci sono così tanti modi per godersi un libro senza doversi necessariamente sedere e voltare fisicamente le pagine. Pensiamo ad esempio ai podcast a tema, che contengono interviste agli autori, letture dal vivo, anticipazioni e tutta una serie di contenuti che vi aiuteranno a leggere di più – anche se non in senso tradizionale.

5. ENTRARE A FAR PARTE DI UN CLUB DEL LIBRO

I benefici di partecipare a un club del libro sono dozzine (se volete provare, vi ricordiamo LeggerMente, il book club online di cui Melissa Ceccon ci racconta le avventure) ma quello più evidente è che aiuta a leggere di più. Se dite sì alla sfida, sarete chiamati a leggere un certo numero di pagine – o di romanzi – in un certo periodo di tempo, e trattandosi non di un impegno individuale ma di gruppo la motivazione a portare a termine il compito e non tergiversare sarà molto più forte.

6. LEGGERE CON (O PER) IL PARTNER

Non dovete necessariamente scegliere tra passare del tempo con la persona che amate o dedicarvi alla lettura, potete unire le due attività. Cosa c’è di meglio, la sera magari, di godersi insieme un momento per leggere? Potete dare vita a una sorta di book club personale e intimo, leggere a voce alta per l’altro oppure separatamente. In ogni caso rendere la lettura un’attività condivisa vi aiuterà a dedicargli più tempo.

borsa, libri

7. METTERE DA PARTE LE LETTURE NOIOSE

Vi è mai capitato di finire intrappolati in un blocco del lettore (in caso, ecco qualche consiglio per uscirne) profondo come la tana del Bianconiglio di Alice? Forse la soluzione per superarlo è semplicemente abbandonare quella certa lettura che vi ha bloccato. Invece di perdere tempo a leggere un libro che non vi ha preso o che proprio non vi piace, mettetelo via e cercate qualcosa che vi faccia sentire bene. Quando leggete qualcosa che vi piace la voglia di arrivare alla fine è molto più forte.

8. LEGGERE PIÙ DI UN LIBRO ALLA VOLTA

Se la vostra pila di libri da leggere è alta come la Torre di Pisa, un buon modo per darle un netto taglio è leggere più di un titolo alla volta. Non a tutti piace dividersi tra le letture, è vero, e c’è chi lo considera dispersivo e confusionario, ma farlo può rivelarsi utile perché permette di scegliere cosa leggere a seconda del vostro umore, e non stare mai fermi in preda ai blocchi.

9. LEGGERE MENTRE SIETE IN PALESTRA

La giornata – ahinoi – dura solo 24 ore, quindi se volete riuscire a farci entrare tutto svolgere più cose insieme potrebbe diventare una necessità. Per vostra fortuna leggere e fare esercizio fisico sono due attività che si sposano piuttosto bene, basta un po’ di buona volontà e di pratica. Leggere – o ascoltare un audiobook – mentre correte sul tapis roulant o usate la cyclette è fattibilissimo, parola di esperti.

10. AVERE SEMPRE UN LIBRO CON VOI

Il modo più semplice per leggere di più? Avere sempre un libro a portata di mano. Sul comodino, sulle mensole del salotto, in borsa, scaricato sullo smartphone: mettete i libri ovunque possano stare. Se ne potrete raggiungere uno in qualsiasi momento sarà molto più semplice leggere.





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Honor 7 e Huawei P8 Lite a prezzo super per poche ore: aggiornamento prima del Black Friday

Honor 7

Honor 7

In molti ritengono che nei weekend sia praticamente impossibile andare incontro a grandi affari sul web, soprattutto per quanto riguarda il mercato degli smartphone, ma quanto trapelato oggi 13 novembre grazie ad Amazon, relativamente a device come Honor 7 e Huawei P8 Lite, sembra in qualche modo voler scongiurare a tutti i costi questa tesi con un prezzo decisamente interessante. A maggior ragione ora che siamo ad appena due settimane dal Black Friday.(...)
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Honor 7 e Huawei P8 Lite a prezzo super per poche ore: aggiornamento prima del Black Friday, pubblicato su Geekissimo il 13/11/2016


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Offerte passa a Wind: come ottenere minuti illimitati?

wind

Arriva sul mercato una nuova proposta nell’ambito delle offerte passa a Wind, visto che in questi giorni la compagnia telefonica ha lanciato la promozione denominata “Minuti Illimitati“, con cui sarà possibile aggiungere al proprio piano minuti illimitati con un costo pari a 5 euro ogni quattro settimane.(...)
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Leggende metropolitane: ecco le 5 più spaventose di sempre

È passato un altro anno. Gli scaffali dei negozi sono ben forniti di caramelle golose e cioccolatini spaventosi, le zucche intagliate sono pronte sui portici, e c’è anche chi ancora cerca di ultimare la maschera e il costume da indossare per l’occasione.

Ebbene sì, Halloween è arrivato. E mentre ci prepariamo a festeggiare la notte delle streghe, importata dagli Stati Uniti, durante la quale frotte di bambini busseranno alle porte pronunciando la formula di rito “dolcetto o scherzetto”, avvertiamo un lieve senso di paura insinuarsi in noi.

uomo nero

Ecco allora che ci vengono in mente storie funeste sul mondo dei morti e su quello dell’occulto, storie sentite in un documentario o viste in un film horror quando eravamo bambini e che ci lasciano un senso profondo di smarrimento e inquietudine. Anche se adesso siamo “grandi”.

Sui social network è partito il sondaggio sulla leggenda metropolitana, storia o racconto più spaventosa di sempre, quella che ancora oggi ci mette i brividi. Ecco le 5 più quotate.

 

1. LA LEGGENDA DI BLOODY MARY

Di Blood Mary si dice che sia un fantasma – per altri una strega, per altri ancora una donna sfigurata – che viene evocato per rivelare il futuro. La leggenda vuole che il fantasma appaia quando si è di fronte allo specchio, al buio, e si pronuncia il suo nome più volte. Nei pigiama party dei bambini o nelle feste di compleanno si fa spesso riferimento a questa leggenda, con ragazzini e giovani fanciulle che si mettono alla prova sfidandosi per vedere chi, alla fine, avrà il coraggio di chiudersi in bagno, da solo, al buio, e iniziare a chiamare più volte, ad alta voce, Bloody Mary.

2. “LEGGERO COME UNA PIUMA, RIGIDO COME UN TAVOLO”

Altro gioco che mette alla prova il coraggio dei partecipanti è quello di far sdraiare una persona sul pavimento mentre gli altri, circondandola da ogni lato, mettono sopra il suo corpo inerte le mani. Tutti insieme, o uno alla volta, cominciano poi a intonare il ritornello “Leggero come una piuma, rigido come una tavola” (in inglese “Light as a feather, stiff as a boar”) senza smettere fino a quando la persona in questione non inizia lentamente a staccarsi dal pavimento e alzarsi, suscitando terrore e sgomento tra i presenti. Può capitare davvero?

uomo nero

3. IL MITO DELL’UOMO NERO SENZA VOLTO O BOOGEYMAN

Chi di noi quando era bambino non ha sentito raccontare da genitori, nonni o fratelli maggiori la leggenda dell’Uomo Nero senza volto? “Non tornare troppo tardi a casa o l’Uomo Nero ti porterà via”; “Se non vai a dormire subito verrà l’Uomo Nero a rubarti da dentro il letto”. Queste alcune delle frasi classiche che ci spaventavano a morte e ci facevano obbedire subito alle raccomandazioni degli adulti, perché mai e poi mai avremmo voluto imbatterci in quell’uomo dal viso deforme che poteva da un momento all’altro saltar fuori dagli armadi o da sotto i letti, pronto a portarci via e a turbare per sempre la nostra serenità.

4. LA LEGGENDA DELLA BABY SITTER

Questa leggenda metropolitana è così conosciuta che diversi film la riprendono – il più noto sicuramente “Chiamata da uno sconosciuto”. Una giovane baby sitter piuttosto ingenua si trova a casa di una coppia benestante per occuparsi dei figli. Mentre i piccoli dormono nella loro stanza, lei attende il ritorno dei genitori guardando la tv. A un certo punto inizia a ricevere misteriose telefonate anonime. Inizialmente la ragazza le ignora, credendo che qualcuno le stia facendo uno scherzo di dubbio gusto, poi però, sopraffatta dal terrore, decide di chiamare la polizia. Secondo gli agenti, le chiamate sono tutte partite dalla casa stessa… Molte donne, dopo aver ascoltato questo racconto, hanno deciso di non fare mai la baby sitter.

5. VENERDÌ 13

Il numero 13 è stato a lungo associato alla sfortuna. Capita che gli edifici saltino il 13° piano, pochi coraggiosi indossano la maglia numero 13, e tutti, segretamente, tocchiamo ferro quando il venerdì cade in questa data. Quando la paura del 13 diviene persistente, anormale e ingiustificata si parla di triscadecafobia. Secondo alcune stime circa 20 milioni di persone ne soffrono. Nel corso della storia ci sono stati molti riferimenti al 13 come numero sfortunato – i commensali dell’ultima cena, ad esempio, erano 13. Non è ben chiaro però il motivo per cui venerdì 13, in particolare, sia considerato un giorno sfortunato. Resta il fatto che un cospicuo numero di persone è così superstizioso da non prendere aerei e non uscire neppure di casa in quella data, per paura che possa accadere qualcosa di terribile.


A voi la parola, amici lettori. Quali sono le leggende metropolitane che vi fanno più paura? Quelle che vi fanno sempre provare un brivido, quando le sentite raccontare? Aspettiamo di conoscere le vostre storie di terrore.

 




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sabato 12 novembre 2016

Torino Film Festival: nuova edizione nel segno della trasgressione

Torino, anno 2049, esterno notte. Attorno alla Mole, saettano le astronavi. L’uomo con l’impermeabile scruta il cielo striato dalle fiamme, mentre una voce fuoricampo dice: “Vedrete cose che voi umani…”.

Non si tratta di una rivisitazione in chiave nostrana del film “Blade runner” di Ridley Scott di prossima uscita sul grande schermo, ma dello spot del 34° Torino Film Festival diretto per la terza volta da Emanuela Martini, che si terrà dal 18 al 26 novembre.

TFF, Torino Film Festival

Il programma è ricco, in perfetta tradizione TFF, pensato non solo per i cinefili ma per un pubblico più ampio. Sono 158 i film previsti, con 43 anteprime mondiali e 73 italiane. A contendersi il primato nella categoria “in concorso” sono invece in 15, opere prodotte nel 2016 e inedite in Italia. Attesi grandissimi ospiti, dal “guest director” Gabriele Salvatores a Nanni Moretti, da Roberto Bolle a Lou Castel.

L’inaugurazione del Festival si terrà all’Auditorium del Lingotto la sera del 18 novembre. Ad aprire le danze sarà la commedia indipendente americana “Beetween us” di Rafael Palacio Illingworth. A chiudere, invece, il thriller d’azione britannico “Free fire” di Ben Wheatley, con Brie Larson, prodotto da Martin Scorsese

L’ITALIA DEL TFF | Tra gli esordi italiani più attesi, nella sezione principale, c’è quello di Andrea De Sica, figlio di Manuel, nipote di Vittorio, che porta a Torino il suo “I figli della notte”, ambientato in un collegio per ricchi, una prigione di lusso nascosta tra le montagne. Molto atteso anche “Slam – Tutto per una ragazza”, che Andrea Molaioli ha adattato dal romanzo di Nick Hornby, con Jasmine Trinca e Luca Marinelli. Murizio Zaccaro viaggia per il mondo per chiedere ad artisti, filosofi, politici cosa sia oggi la felicità, in “La felicità umana”. Steve Della Casa in “Nessuno ci può giudicare” rievoca l’impatto che ebbe il rock italiano sui grandi cambiamenti degli anni ‘60. Daniele Segre ricostruisce la Resistenza attraverso le partigiane piemontesi in “Nome di battaglia donna”. Debutta al Tff anche il poeta Guido Catalano, per la prima volta sullo schermo con “Son Guido e non guido” di Alessandro Maria Buonomo.

NOTTE HORROR E NOTTE POP | Torna uno dei momenti più attesi sotto la Mole, la maratona notturna che sabato 19 terrà i cinefili incollati alla poltrona per vedere sei film horror. Novità di quest’anno, la notte bianca del Pop.

FESTA MOBILE | Nella sezione Festa mobile occhi puntati su “Sully” di Clint Eastwood, incentrato su Chesley Sullenberger, che portò il volo 1549 della Us Airways con i motori in avaria ad appoggiarsi dolcemente sulle acque dell’Hudson, e “Free State of Jones” con Matthew McConaughey.

Tra gli omaggi, quello dedicato a David Bowie (a cui è dedicato anche il manifesto del festival) con la riproposizione di “Furyo” di Nagisa Oshima. La musica sarà protagonista anche grazie alla corposa sezione dedicata al movimento Punk.





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Al cinema | Fai bei sogni

Un film di Marco Bellocchio. Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Fabrizio Gifuni, Guido Caprino, Giorgio Bellocchio, Piera Degli Esposti, Roberto Herlitzka, Miriam Leone. Drammatico, 134′. 2016

Tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Gramellini.

Fai bei sogni, Miriam Leone

La mamma è sempre la mamma. Se è presente nelle nostre vite, ci discutiamo ogni giorno; se non è più tra noi, la sua perdita ci condiziona ogni giorno.

Essere orfani è sempre una condizione terribile – persino da adulti è difficile accettare che i genitori ci lascino per sempre -, ma esserlo di madre da piccoli è, se possibile, ancora peggio.

Massimo Gramellini, giornalista stimato e oggi vicedirettore del quotidiano torinese “La Stampa”, qualche anno fa ha voluto condividere con il mondo la sua storia personale, e in particolare il grande dolore per la scomparsa della madre, avvenuta quando lui aveva solo nove anni.

Un libro che ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica quando è uscito nel 2012 per Longanesi. Ammetto di essere tra i pochi a non averlo letto, quel romanzo. La trasposizione cinematografica di Marco Bellocchio, quindi, in me ha trovato un osservatore non prevenuto.

Fai bei sogni” è stato presentato in anteprima al Festival del cinema di Cannes nella sezione “Quinzaine”. Nelle sale italiane arriverà in autunno.

Come vi ho anticipato non avevo idea di che cosa aspettarmi da questa pellicola, avendo letto qualche notizia sul web a riguardo e niente più.

Ero però molto curioso di sapere cosa avesse spinto il sofisticato e ricercato Bellocchio a raccontare per immagini la storia di Gramellini, giornalista noto quanto volete, ma tutto sommato personaggio non proprio commerciale. La risposta l’ho avuta pochi minuti l’inizio della proiezione.

Lo spettatore conosce subito Massimo, un bambino di nove anni cresciuto con amore dalla madre. Massimo adora la donna e trascorre tutto il tempo in sua compagnia. È un legame semplice ma al contempo profondo, il loro, che si spezza senza preavviso quando, una notte, il bambino viene svegliato da urla che preannunciano una tragica notizia: la mamma è morta. Per Massimo nulla sarà più come prima.

Fai bei sogni, Valerio Mastrandrea

Il rapporto con il padre (Caprino), serio e poco espansivo, non basta certo a colmare il vuoto lasciato dalla dipartita della madre. Massimo rifiuta di ammettere di essere orfano e preferisce mentire agli amici, rimanendo bloccato nel suo dolore, incapace di liberarsene e di sfogarsi.

Marco Bellocchio decide di mettere in scena quella che è a tutti gli effetti una toccante e intensa seduta di auto-analisi, nel corso della quale lo spettatore vede in sequenza diversi flashback della vita di Massimo, dall’infanzia alla vita adulta (dove il protagonista ha il volto di Valerio Mastandrea).

Ma com’è morta precisamente la mamma di Massimo? Una domanda che accompagna lo spettatore per tutto il film e che, di fatto, porta la storia a mutare pelle, diventando anche a tratti un thriller psicologico. Perché a Massimo per lungo tempo la verità è stata nascosta, e lui stesso in qualche modo ha preferito credere alla bugia pur di non dover accettare la realtà.

“Fai bei sogni” è una storia d’amore, quella più bella e pura di tutte, quella tra madre e figlio. Nello stesso tempo è il percorso introspettivo di un uomo che cerca se stesso e prova a superare una tragica perdita.

La sceneggiatura è ben scritta, ricercata, onirica, ma per certi versi di non facile comprensione. La scelta registica di costruire la struttura narrativa mescolando le diverse età del protagonista da una parte è coinvolgente e toccante, ma dall’altra appesantisce e rende noiosa la pellicola, soprattutto nella parte centrale.

Sebbene il ritmo non sia costante e in alcuni tratti subisca dei bruschi rallentamenti, il film è comunque godibile e carico di un buon pathos.

Il cast è di buon livello e adeguato ai rispettivi ruoli. Da apprezzare i giovani attori che interpretano il personaggio di Massimo da bambino e adolescente. Valerio Mastandrea, dopo una partenza lenta e spenta, riesce nella seconda parte a dare al Massimo “adulto” forza e intensità emotiva, portando per mano lo spettatore fino a un toccante e liberatorio finale.

Il romanzo “Fai bei sogni” ha commosso ed emozionato i lettori. Da quello che ho potuto vedere, il film adattamento diretto da Bellocchio, ne seguirà, per quanto possibile, le fortunate orme.

 

Il biglietto da acquistare per “Fai bei sogni” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Turismo letterario | Ecco cosa vedere a Tokyo

Tokyo è una città meravigliosa, particolarissima e singolare, con così tante cose da fare e da vedere che, se non si arriva preparati, si rischia lo spaesamento.

Tra templi imponenti, suggestivi giardini e cerimonie del tè dal sapore fiabesco, non è facile stabilire un itinerario in mezzo a questo mare magnum di attrazioni e arti tradizionali.

Noi ve ne proponiamo uno studiato ad hoc per i veri appassionati di letteratura.

Museo Ghibli, Tokyo

L’ingresso del Museo Ghibli di Tokyo.

La prima tappa, quasi obbligata, è il Museo Ghibli. Nato nel 2001 da un’idea del regista Hayao Miyazaki, è un vero must per gli amanti dell’animazione giapponese che qui potranno trovare opere dello studio, riproduzioni originali dei personaggi e dimostrazioni delle fasi di sviluppo dei film della casa cinematografica nipponica.

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Sempre sulle tracce di Miyazaki è il percorso che porta all’orologio posto sulla torre della Nippon Tv, a Shiodome, disegnato dallo stesso regista e realizzato da Shachimaru Kunio. Si tratta di un enorme marchingegno in rame che si attiva 5 volte al giorno, proponendo una piccola rappresentazione dove le figure e gli oggetti della scultura prendono vita.

Orologio disegnato da Hayao Miyazaki. Tokyo.

L’orologio “animato” disegnato da Hayao Miyazaki. Tokyo.

Uno dei più grandi scrittori giapponesi del ‘900, Osamu Dazai, aveva l’abitudine di frequentare un bar di Mitaka, bar che oggi ospita il Salone Letterario a lui dedicato. Inaugurato una decina d’anni fa, raccoglie manoscritti, pubblicazioni e vario materiale riguardante l’artista, esponente della Scuola decadente giapponese.

cafe letterario, Tokyo

Interno di un cafè letterario. Tokyo.

Vale una visita l’area di Kanda, zona tranquilla situata a nord-est del Palazzo imperiale e conglomerato di numerosi quartieri più piccoli.

Tra questi segnaliamo Jinbocho, la via delle librerie, vero e proprio paradiso dei lettori che possono curiosare tra gli scaffali in cerca di vecchie edizioni, manga, stampe e ultime uscite. La scelta di temi e lingue è molto varia, e la probabilità di trovare qualcosa di raro o estremamente curioso è decisamente alta.

Jinbōchō, Tokyo, Giappone

Una delle librerie del quartiere di Jinbocho. Tokyo.

Spostandosi un po’ più a ovest nell’area di Kanda, si arriva ad Akihabara, il centro della cultura Otaku, dove gli amanti di anime, manga, videogame e cosplay potranno sbizzarrirsi nello shopping e ristorarsi nei maid cafè, i locali a tema con cameriere in costume da governanti.

In zona Setagaya si trova invece il Museo della Letteratura, fondato nel 1995. Museo, biblioteca e archivio insieme, ospita esposizioni temporanee e una collezione permanente di manoscritti, corrispondenze e materiali originali legati al mondo culturale giapponese, non solo strettamente letterario ma anche musicale, cinematografico e artistico.

Insomma, Tokyo offre moltissime opportunità per chi voglia seguire le tracce della cultura giapponese, con luoghi storici, attrazioni tradizionali ed emblemi della cultura contemporanea. Non resta che partire!





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venerdì 11 novembre 2016

Al cinema | Sing street |

di Lorenzo Del Re

 

Un film di John Carney. Con Lucy Boynton, Maria Doyle Kennedy, Aidan Gillen, Jack Reynor, Kelly Thornton. Drammatico, 1o6′. 2016

Sing street, film, locandina

John Carney è lo sceneggiatore e regista di due straordinari film: “Once” e “Tutto può cambiare”. Entrambi raccontano le vite di musicisti alle prese con situazioni personali da sviluppare o risolvere.

In “Sing street”, presentato alla Festa del cinema di Roma e uscito al cinema questa settimana, la musica è invece lo strumento essenziale per farla nascere, una situazione personale.

Un ragazzo di 15 anni, per fare colpo su una ragazza e attutire gli inevitabili disagi derivati dal cambio di scuola e dalla separazione dei genitori, decide di mettere su una band. L’amore per la vita e la musica saranno più forti delle difficoltà che lui e i suoi amici devono affrontare.

“Sing street” è un film che incarna il più puro spirito irlandese: fresco, frizzante, allegro e spudorato.

John Carney è un regista che vuole bene al cinema e al suo pubblico, e lo si capisce dal modo con cui usa questo strumento narrativo.





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Eve V, la scheda tecnica completa del Surface killer

L’azienda finlandese Eve ha deciso di realizzare un dispositivo ibrido 2-in-1 appartenente alla fascia alta del mercato e basato su Windows 10. A livello estetico, il dispositivo sembra essere una sorta di clone del Surface Pro 4 di Microsoft.

Eve V

La scelta dei componenti hardware è stata effettuata con l’aiuto della community e ora, dopo gli ultimi feedback ricevuti, sono venute finalmente a galla le specifiche complete del prodotto che verrà offerto tramite la piattaforma di crowdfunding Indiegogo a partire dal 21 novembre.

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Eve V, la scheda tecnica completa del Surface killer, pubblicato su Geekissimo il 11/11/2016


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Al cinema | Genius |

Un film di Michael Grandage. Con Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Guy Pearce, Laura Linney, Dominic West, Vanessa Kirby. Drammatico, 104′. 2016

Genius, locandina

Dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna. Dietro a un grande scrittore, un valente e spesso schivo editor.

L’editor è una figura poco nota al grande pubblico, ma è quell’uomo o quella donna incaricato dalla casa editrice di occuparsi del nevrotico scrittore di turno e del suo romanzo, rendendolo leggibile e vendibile.

Di una pellicola dedicata a questi eroici professionisti, a cui tutti gli scrittori o aspiranti tali devono tanto, sentivamo il bisogno.

Il regista Michael Grandage, con “Genius”, ha deciso di colmare il vuoto, raccontando la storia di Maxwell Perkins, editor leggendario che lavorò con mostri sacri del calibro di Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Thomas Wolfe.

Proprio sul rapporto tra Perkins (Firth) e Wolfe (Law), su cui l’editor scommise, portandolo alla pubblicazione e aiutandolo a gestire una scrittura fluviale ed esuberante è costruito il film. Tra i due, dopo i successi di “Angelo, guarda il passato” e “Il fiume e il tempo” nacque anche una profonda amicizia.

Colin Firth e Jude Law in una scena del film. (2016)

Colin Firth e Jude Law in una scena del film. (2016)

“Genius” appassionerà molto i lettori e gli appassionati di editoria, mentre potrebbe risultare un po’ lontano da chi non conosce bene questo mondo.

La drammaturgia è nel complesso ben scritta, lineare, diretta e interessante, sebbene appaia in alcuni momenti retorica e melensa.

La regia è pulita, televisiva, magari priva di particolari guizzi creativi, ma intensa e umana quanto basta nel trasmettere allo spettatore l’amicizia tra editor e scrittore, fil rouge narrativo della storia.

La coppia composta da Colin Firth e Jude Law convince in linea generale, riuscendo a creare alchimia e complicità, fondamentali in una storia come questa. Colin Firth, serio e competente, appare più in ruolo, trasmettendo bene l’idea di come sia un editor non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto umano. Jude Law, invece, appare troppo sopra le righe, nel rappresentare il geniale scrittore.

Il finale, strappalacrime e un po’ patinato, piace e commuove, dimostrando come le parole scritte con il cuore sono quelle che rimangono per sempre.

 

Il biglietto da acquistare per “Genius” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.





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Pazzesca offerta per Huawei P9 Lite: prezzo da Black Friday oggi 11 novembre

Huawei P9 Lite

Huawei P9 Lite

Davvero incredibile il prezzo apparso oggi su Amazon per quanto concerne uno smartphone come il cosiddetto Huawei P9 Lite. Con una mossa a sorpresa, infatti, il popolare store in questi minuti sta consentendo agli utenti di portarsi a casa il noto smartphone Android con un esborso mai visto in precedenza, se si pensa che per diversi mesi siamo rimasti ancorati alla cifra di 240 euro.(...)
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Pazzesca offerta per Huawei P9 Lite: prezzo da Black Friday oggi 11 novembre, pubblicato su Geekissimo il 11/11/2016


© Antonio Mele per Geekissimo, 2016. | Permalink | Commenta! | Aggiungi su del.icio.us
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I FANTASTICI 4 | Donald Trump al cinema come se stesso

di Concetta Piro

 

Dopo una lunga campagna elettorale e le più disparate previsione e sondaggi, che poi si sono rivelati scorretti, Donald J. Trump è stato eletto 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.

Prima di varcare la soglia della Casa Bianca, il newyorkese Trump è stato non solo imprenditore, ma uomo di spettacolo, e anche attore in diverse pellicole.

Per la nostra rubrica “I Fantastici 4”, dedicata al consiglio di titoli a tema, abbiamo voluto omaggiare il personaggio, che bene o male avrà un peso rilevante a livello globale nei prossimi quattro anni. Tra le varie apparizioni sul grande schermo abbiamo scelto le quattro più famose, in film dove Trump interpreta solo se stesso.

Donald Trump

Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York di Chris Columbus (1992)

Nel famoso sequel dell’ancor più famoso “Mamma ho perso l’aereo”, Donald dà indicazioni al giovanissimo Macaulay Culkin all’interno dell’Hotel Plaza di New York.

 

Funny Money – Come fare i soldi senza lavorare di Donald Petrie (1996)

Trump non poteva non comparire in una pellicola che si svolge all’interno del mondo della finanza di Wall Street, dove la protagonista è la brillante consulente Laurel Ayres, interpretata da Whoopi Goldberg, che scalerà le vette del successo.

 

Celebrity di Woody Allen (1998)

Tra le decine e decine di star ingaggiate per questa irriverente pellicola sul mondo del cinema diretta da Woody Allen, figura anche il futuro presidente degli Stati Uniti d’America.

 

Zoolander di Ben Stiller (2001)

In questa parodia sul mondo della moda, in cui la fa da padrone il modello Derek Zoolander, Trump compare a una sfilata di moda, intervistato da un giornalista e accompagnato da una delle bellissime donne che negli anni lo hanno affiancato.





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Volantino Euronics “Rottamazione a Tasso Zero”: c’è anche il Samsung Galaxy J7

volantino-euronics

Il fine settimana porterà con sé un nuovo volantino Euronics sul quale vale la pena concentrarsi in queste ore. Diversi gli smartphone inclusi nel listino, compresi due prodotti che hanno ottenuto un discreto successo qui in Italia come nel caso dei vari Huawei P8 Lite e Samsung Galaxy J7. Il volantino in questione rientra nelle promozioni denominate “Rottamazione a Tasso Zero“, anche se i prezzi che stiamo per mostrarvi restano più alti di quelli disponibili online.(...)
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Volantino Euronics “Rottamazione a Tasso Zero”: c’è anche il Samsung Galaxy J7, pubblicato su Geekissimo il 11/11/2016


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